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Ma la Juve-2 è da rivedere

Friday February 21 2014

L'azzurro di Prandelli può diventare l'arma in più per Conte nel cammino europeo. Ma la vittoria contro il Trabzonspor ha minato alcune certezze nelle seconde linee di cui i bianconeri avranno bisogno per centrare la doppietta campionato-Europa League

Risultato perfetto, o quasi. Prestazione molto meno. La Juventus contro il Trabzonspor ha ipotecato la qualificazione agli ottavi di Europa League, ma non ha convinto, per una volta.

La Juve di campionato e quella d’Europa non si assomigliano abbastanza. Tra i confini la Vecchia Signora è affascinante, unica, spesso imbattibile per le rivali. In Europa perde la sua sicurezza, lo charme. Parliamoci chiaro: in Champions ha toppato andata e ritorno (sfortunatissimo, quel tipo di nevicata è raro a Istanbul) contro il Galatasaray, e se possibile ha fatto peggio in Danimarca. E la prestazione del secondo tempo col Trabzonspor segue più questa falsariga che le buone prestazioni esibite contro il Real Madrid (al Bernabeu, sconfitta, ha pagato anche le decisioni arbitrali penalizzanti). Insomma, quando c’è stato da imporre gioco e personalità contro avversari di minore qualità ha stentato, finora, mentre in Italia il compito le riesce con facilità disarmante. Ma in prospettiva Europa League è ancora più preoccupante, e fresca in mente, la difficoltà incontrata dai rimpiazzi, quelli che - giocando la Juve giovedì e domenica -, dovrebbero dar respiro ai titolari. Ogbonna e Peluso soprattutto, ma pure Isla, hanno sbagliato partita. E siccome Conte ha ragione quando dice: "Tra campionato e coppa serve tutta la rosa, altrimenti è un massacro”, c’è da preoccuparsi, guardando avanti. Il tecnico salentino non ha dribblato l’argomento: “Non è semplice, quando non giochi tanto, trovare i giusti ritmi, le giuste tensioni. Ma ho visto grandissimo impegno. Dobbiamo utilizzare l’Europa League per fare esperienza europea. Al di là di Buffon, Pirlo e Tevez non ne abbiamo molta, abbiamo giocatori vergini nelle coppe europee”. E siccome, per Conte quello internazionale è un “percorso graduale” che non ammette “le scorciatoie trovate in campionato”, in prospettiva serve un cambio di passo delle seconde linee, oppure valutare se schierarle in campionato, dove la concorrenza può essere, rispetto ad eventuali futuri turni di coppa, a volte meno feroce.

Fonte: Gazzetta

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